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Articoli filtrati per data: Mercoledì, 01 Marzo 2017
Mercoledì, 01 Marzo 2017 15:22

PARLARE DELLA SICILIA - di Roberto Lo Presti

è assai difficile, è un compito arduo che richiede notevole conoscenza : storica, geografica, antropologica, musicale, artistica, di letteratura classica, moderna, contemporanea da comparare con altri paesi del mondo. Non dimentichiamo che è stata la culla della nostra lingua : lidioma del ‘sì’, quanti illustri premi Nobel, poeti , scrittori, musicisti, ricercatori, scienziati, pittori…,l’elenco è ben lungo e ci porterebbe lontano dal tema di oggi, che pur la eccellente autrice : prof.ssa Marcella Croce ha escluso soprattutto per quei problemi del dualismo socio -politico ed economico con il resto del paese.

gattopardo

‘’Il Gattopardo’’, i principi, le dame, le corti, i signori titolati ,per il momento sono stati esclusi dagli argomenti in oggetto al bel libro :’’ Viaggio nella Sicilia '’, pur se non si può assolutamente escludere la loro fondamentale presenza e dimensione sotto l’aspetto politico e storico, che dopo ‘affanni’ per anni e pur adesso non si è riusciti ad Unificare il Bel Paese ed ancora l’attesa Europa Unita, secondo i grandi promotori,Uomini illustri dell’ Europa della CEE.—Tornando con i ‘piedini’ per terra , confermiamo che noi cittadini di questa meravigliosa,strepitosa ed assolata big Island, forse non ci rendiamo conto dei moltepli strati culturali dei popoli che nei secoli, incantati della bellezza dei luoghi e dal profumo delle lindissime zagare, la hanno abbracciata come una madre,dolce,disponibile, sovra abbondante…- Le otto o nove civiltà susseguitesi hanno lasciato meravigliose testimonianze, strutture possenti, case, casolari, ponti, ferrovie, porti, castelli, chiese, intere contrade costruite pietra su pietra dura e su quella lavica e poi tantissimi ,antichissimi reperti sotto il suolo, in superficie e nei trasparenti e smeraldi fondali. Noi d’accordo, non li chiameremo dominazioni poiché non siamo mai stati asserviti ad essi, abbiamo vissuto insieme nel rispetto delle loro culture e costumi, aperto ventane e portoni di ferro per offrire ospitalità nell’osservanza delle leggi e delle pur nostre tradizioni, che tutt’oggi condividiamo coi fratelli venuti da vicini e lontano.

Agrigento Tempio della Concordia01

Premesso ciò abbiamo ascoltato con viva attenzione la sicura ,delicata,fluidissima relazione della nostra amica ,collega e conterranea. La sua una preparazione sempre in fieri, dalla scrivania alla vita vissuta in ogni dove,in un mondo ancor più vicino e tangibile. Abbiamo vissuto insieme con le sue ordinate e colorate diapositive e con i libri dalla grandi fotografie, le immagini,i visi,gli oggetti pendenti ed i manufatti di gente comune da Tripi, a Palermo, da Piana degli albanesi ad altre piccolissime ed angolate oltre che pennellate nicchie e casolari. Ella stessa definisce la Sicilia un mondo in gran parte sconosciuto ai suoi stessi abitanti a partire da una scoperta personale delle tradizioni artigianali, folkloriche e culinarie dell'Isola. Lo stesso lettore in un emozionante viaggio attraverso immagini, colori e sapori che evocano una storia secolare si possono ritrovare, più o meno improbabilmente, a due passi da casa. Una scoperta che fa riemergere le radici dell'identità siciliana, da qui il piacere di esplorare le stratificazioni di una delle culture più variegate del Mediterraneo. --

vucciria 1

Come la relatrice ha affermato da ‘normale’ palermitana , partì per l’estero per perfezionare i suoi studi, sentì così la lontananza della sua terra e per vincere tale stato di ‘nostalgìa’, cercò di avvicinarsi pure agli studi della e sulla Sicilia. Da qui sentì il bisogno di ‘registrare’ mille e mille voci del sud, di ascoltare i ‘banniati’ dei commercianti, la necessità di ‘tuffarsi’, si fà per dire, nei colori accesissimi della ‘Vucciarìa’ di R.Guttuso. Fotografò per i suoi libri, tanti oggetti ,case, dirupi,casolari,terreni coltivati e giovinette alla raccolta, cancelli, carretti, barche ,strumenti di lavoro antichi che richiamano il suono degli artigiani ,may be, di corso Calatafini (Pa), dediti a costruire i ‘paladini di Francia, più avanti i lituari…- Dunque lo studio iniziò a Palermo, ma presto prevalse l’analisi : artistica , del folklore, delle formule di culinaria pure in tante altre città siciliane. Il suo libro è guida e motore per chi voglia recarsi anche in paesetti sperduti, apparentemente insignificanti e non segnati da mappe geografiche. Tra il sacro ed il profano altre immagini, filmati che ‘toccano’ lo spirito alto della fede antica per il patrono ,Gesù,Maria ed i santi. E’ necessario, si afferma, che bisogna avvicinarsi ,toccare con mano e step by step ,ciò che il passato remoto e il prossimo ci consentono di visualizzare ‘de visu’. In tal guisa si può preservare ciò che rimane e rappresenta’ un atto di conoscenza collettiva e per una speranza di futura memoria’: We think so,our fine Friend,we hope that all remain with us forever. Ciò che ieri i nostri avi ci hanno ereditato, và con cura conservato, amato, accudito, mai disperso ; pur la piccola pietra del nostro giardino spesso non è più là, laggiù c’è una nuova ombra.

La custodia è passione, arte, rispetto, educazione, storia, fede, linguaje, civiltà di un popolo che, veste i propri colori variopinti e brillanti, merita rispetto ed ammirazione. Rappresenta dunque un monito per tutti, rafforzare gli studi sulla conservazione di atti, fatti e manufatti; potremmo essere progressisti, ma in giusta misura,ovvero, cercare di non capovolgere, cancellare, schiacciare sotto il passo il ‘seme bianco’ (v. G.Mulas), il made in Sicily. Negli equilibri socio-economici instabili, ci sforzeremo di trovare : il riordino in ogni attività programmata o in fieri, limitare massimamente l’inquinamento contro la Natura, tale da non distruggere le stagioni,il quieto vivere degli esseri viventi evitando così nuove morbi nel corpo ‘fragile’ dell’ Uomo intelligente e razionale. -Grato a voi tutti, sicuramente ,come sempre, sarà sicuro successo, gentile Amica e collega. Good travel -- Roberto Lo Presti – Messina,li 26 febb. 2017 –

 

P.S. Mi sia consentito di aggiungere un pensierino della sera.

 

La mia Terra

Ah, la mia Terra!Fatta di pietre una sull’altra, lavica dura rotta dalla fatica e segnata dal tempo e dalla pioggia del nostro cielo incantato. Ah, la mia Casa! Decorata di muschio davanti la porta, che ricopre le pietre e le fessure delle basole nere del vicolo di odoroso e soffice verde. Quel vicolo attraversa il paese dalla piazzetta della Miseria alla grande piazza della Speranza.

Qui il silenzio è pace… è dignità. E’ il silenzio delle voci dei padri che non sono andati mai via, e sono sempre presenti e vivi, e parlano, discutono del raccolto, ci chiamano e consigliano. E per sentirli basta chiudere gli occhi e predisporsi ai ricordi e all’amore. Roberto Lo Presti @ --

Pubblicato in Comunicati stampa

Fondazione e Amministrazione già al lavoro per la Festa dei Fiori, dal 29 aprile all’1 maggio

ACIREALE – «La speranza è l’ultima a morire» e la prima a vincere al “Più Bel Carnevale di Sicilia”. L’evento che sempre più proietta Acireale nel panorama culturale italiano, si è concluso ieri sera (28 febbraio) con l’applauso contagioso del pubblico ai maestri artigiani e alle loro meraviglie di cartapesta.

«Nel mito di Esiodo – spiegano gli autori del carro vincitore – l’apertura del vaso da parte di Pandora riversa sul mondo mali inimmaginabili, ma anche quando tutto si crede perduto sopravvive la speranza, raffigurata da una fenice. È proprio la speranza a dare la forza all’essere umano per andare avanti e progettare un futuro migliore».

 AciCarnevale finale 1 min

Ed è proprio questo “futuro migliore” l’obiettivo proclamato dalla Fondazione del Carnevale di Acireale: «Abbiamo intrapreso un nuovo percorso – ha dichiarato il suo presidente Antonio Belcuore, commentando il visibile successo di tutte le giornate di festa – quello di rendere la manifestazione sempre più grande e sempre più attrattiva agli occhi del pubblico italiano e internazionale. È un nuovo posizionamento, una nuova concezione condivisa e partecipata da tutte le associazioni dei carristi, e questo ci consente di valorizzare il loro lavoro e l’evento nella sua totalità. L’edizione di quest’anno è stato il primo passo giusto verso questa direzione, a mia memoria è stato il Carnevale più bello e partecipato degli ultimi vent’anni anni. E un Martedì Grasso così vivo non si era mai visto. Com’è d’obbligo in un Concorso c’è stato un vincitore, ma anche gli altri avrebbero meritato il primo premio». L’eccezionale qualità artistica dei carri ha richiamato infatti anche l’ultimo giorno migliaia di persone nelle strade e nelle piazze del circuito acese, ma anche di fronte agli schermi tv durante la diretta e ai monitor degli smartphone per seguire il “live” social.

 AciCarnevale finale 2 min

Al termine della parata il momento clou della proclamazione dei vari concorsi. Il direttore artistico Giulio Vasta ha così annunciato la classifica dei carri di prima categoria: 1 “La speranza è l’ultima a morire” (Cantiere Ardizzone); 2 “Furores” (Cantiere Messina); 3 “A terra mia” (Cantiere Cavallaro/Principato); 4 “OGM Il frutto del denaro” (Cantiere Principato Mario); 5 “Imperfetta meraviglia” (Cantiere Scalia Fichera).

Questa invece la graduatoria della seconda categoria: 1 “Acque bollenti” (Cantiere Gapass); 2 Buon appetito (Cantiere Mario Scan); 3 “Il pranzo è servito” (Cantiere Scalia Fichera). Premiati anche le maschere isolate e i testoni.

In giuria: l’architetto fotografo Massimo Calcagno, la scenografa Francesca Cannavò, lo scrittore Ottavio Cappellani, lo scultore Marcello Maffei e l’ingegnere Andrea Musumeci, che hanno espresso i propri giudizi e stilato la classifica secondo i criteri di: allegoria, innovazione, movimento, effetti luminosi, rifiniture e particolari e infine esibizione lungo il circuito.

«I giurati sono stati in giro lungo il circuito fino all'ultima esibizione ed è stato difficilissimo incoronare un vincitore – ha affermato il sindaco di Acireale Roberto Barbagallo – la prima vittoria di questa edizione è innanzitutto la qualità eccezionale raggiunta dai nostri maestri della cartapesta. Un altro successo è il pullulare di giovani artigiani più che promettenti. Sono stati molto apprezzati dal pubblico i carri di categoria B, le maschere isolate, i testoni e i carri in miniatura. I numeri stratosferici, il fiume di gente in piazza, sono la conferma che il nostro Carnevale è sicuramente tra i primissimi in Italia, tra i primi in Europa ed evento unico per la cultura e il turismo siciliano. Carichi dopo questa meravigliosa avventura da domani Amministrazione e Fondazione ricominceranno a lavorare per quella che sarà una meravigliosa edizione della Festa dei Fiori».

Anche l’assessore comunale al Turismo Antonio Coniglio conferma il bilancio positivo: «Questo Carnevale è la testimonianza del coraggio delle scelte intraprese: la chiusura della Cittadella per dare dignità al lavoro dei carristi, la programmazione lungimirante di un anno, il dialogo con i tour operator e la comunicazione a livello nazionale. Tutto questo ha dato risultati soddisfacenti».

La Festa dei Fiori – in programma dal 29 aprile all’1 maggio 2017 – segnerà dunque la nuova tappa di questo percorso di evoluzione: «La trasparenza e la dedizione che hanno caratterizzato l’operato di tutti – ha concluso il presidente Belcuore – sono gli strumenti per oltrepassare i confini dell’Isola».

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www.fondazionecarnevaleacireale.it

Oltre al media partner RDS 100% Grandi Successi, la Fondazione Carnevale di Acireale ringrazia gli sponsor: Credito Siciliano, Decò – Gruppo Arena, Input – Comunicazione ed Eventi, McDonald’s, MSC Crociere, SAC – Società Aeroporto Catania; e i partner tecnici: AdvMaiora, Mandarin, Vision Sicily.

In allegato foto dell’ultimo weekend e del carro vincitore. La fotogallery completa è visibile al seguente link: https://drive.google.com/open?id=0B3Xz2BcVCc89R0xlV2NZNFV2eVE

 

 

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