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Merì consegna cittadinanza onoraria e chiavi della città a Lorenzo Chinnici

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

 Merì, Messina. Per fortuna, c’è ancora il sentimento di riconoscenza per il valore dei concittadini, sentimento che ha animato gli animi dei meriesi, per il brillante evento che ha riscosso notevole partecipazione di pubblico nella cittadina di Merì che per un pomeriggio ha vissuto momenti che hanno portato il paese a livello internazionale, grazie al valente maestro Lorenzo Chinnici.

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L’artista, nato a Merì, ha portato alto il nome della sua cittadina in tutto il mondo e proprio per questo i meriesi grazie al sindaco Filippo Gervasio Bonansinga e a tutta l’amministrazione, hanno conferito la cittadinanza onoraria e consegnato le chiavi della città all’artista.

La manifestazione si è svolta alle 16 nell’aula consiliare, cui hanno partecipato l’assessore ai beni culturali e dell’identità siciliana Aurora Notarianni e  il critico Zaira D’Urso.

A seguire, è stata inaugurata la sala Chinnici al museo del locale parco suburbano dove sono state esposte molte opere, alcune delle quali, gentilmente donate ai cittadini meriesi, resteranno esposte in modo permanente.

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“Pittura narrativa e allo stesso tempo nostalgica, in controtendenza rispetto alle multiformi identità dell’arte contemporanea. 

Il mondo che racconta e ritrae Lorenzo Chinnici è il Sud: la Sicilia come fatica, memoria e, soprattutto, dimensione dell’anima in un “tempo sospeso”.

Figure di donne e uomini animano i suoi quadri dove prende forma la quotidianità del lavoro, quello manuale, che rende dinamica la percezione dello spazio pittorico.

E sembra quasi non esserci speranza, ma solo la possibilità di osservare il fluire del tempo che inesorabile tutto ingloba.

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Il primo testimone di questo fluire è l’artista stesso che immortala con il suo sguardo la Sicilia, la sua terra natia, con una narrazione pittorica, in cui si vuole dare peso a una memoria personale, alle “radici” della propria storia affinché questa diventi quasi un monito per gli osservatori delle sue opere.

Non si può guardare al futuro senza la consapevolezza delle proprie radici. É questo forse il messaggio più forte che viene fuori dalle forme e dai colori di questi sei lavori di Lorenzo Chinnici”.

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