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Ricordiamo la poetessa dello Stretto Maria Costa.

- di Rosario Fodale -

È trascorso un anno, era il 7 settembre 2016, da quando ci ha lasciato Maria Costa, poetessa dello Stretto, che ha cantato in versi la sua Messina, nel nostro dialetto.

Amatissima, invero, da tutti i messinesi, che come lei hanno a cuore la città: la sua è stata, invero, una vita di straordinaria ricchezza culturale, sociale ed umana.

Ho avuto la fortuna di conoscerla tantissimi anni fa, quando mi fu presentata da quel caro amico, Peppino Cavarra, che l’aveva scoperta e valorizzata, aprendole le porte dell’editoria e divenendone il primo, encomiabile mentore.

Osservando il panorama culturale della nostra città e, in particolare, la fioritura – in questi ultimi tempi - di poeti dialettali messinesi, viene fatto di pensare a un “effetto Costa”: Maria pare aver “fatto scuola”, insomma, liberando i poeti locali da ogni remora nell’uso del dialetto. Anche per questo ci è cara la nostra grande poetessa.

Cara Maria, con rimpianto e tenerezza infinita ti ricordiamo e preghiamo per te.

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